Presentazione e Linee-Guida
Inviato: 02/01/2012, 20:40Possono essere duetti tra rivali, tra amici o compari, tra figure gerarchiche impari, tra parenti.
In genere sono tra registri vocali diversi, anche se non sono certo rari i duetti tra registri simili o ravvicinati.
Nella dinamica duetto, sia sonora che scenica intercorrono componenti tecnico-vocali e componenti interpretative-interattive tra colleghi-protagonisti......nonchè episodi di competitività da palcoscenico, perchè nel duetto la componente prevalente non può essere la coda-pavone della primadonna, bensì l'abilità di rendere credibili dinamiche di accento e di movimento reciproco: l'equilibrio tra i due contrapposti è essenziale perchè il gioco produca gli effetti auspicati.
Il duetto, come scena a sè stante in cui il recitativo secco tra due co-protagonisti non aveva come sbocco la consueta "aria - solistica" ma è invece scena - interazione cantata tra co-protagonisti, entra in gioco - opera a partire dal '700, specie nel genere OperaBuffa.
E se il duetto ha una branca nel genere "coppia-amorosa", in cui interagiscono le varie dinamiche di coppia legate ai sentimenti d'amore, il dialogo cantato fondato su altri stati d'animo evocati o messi in scena diventa a partire dalla metà del '700 un cardine d'opera che si affianca alle arie solistiche dei singoli protagonisti in scena.
Esistono duetti tra rivali, tra parenti, tra servi-padroni o tra capi-sottoposti, tra amici o compari d'intenti e nelle opere dell'ottocento, il momento-duetto diventerà un appuntamento immancabile entro la trama d'opera.
Ogni compositore si è misurato con essi, con i duetti maschili, basti pensare al duetto-scambiopersonaggio reiterato tra Leporello-Don Giovanni, al duetto tra FigaroBarbiere/Lindoro o tra Don Magnifico/Dandini, tra Nemorino/Dulcamara....
e se spostiamo la bussola-orientamento verso l'opera seria basta mirare Verdi o gli autori francesi di metà-ottocento per notare il moltiplicarsi di duetti al maschile: rigoletto/sparafucile, don josè/Toreador, grand'inquisitore/Re Filippo , Otello/Jago, Faust/Mefistofele etc etc etc etc
In genere sono tra registri vocali diversi, anche se non sono certo rari i duetti tra registri simili o ravvicinati.
Nella dinamica duetto, sia sonora che scenica intercorrono componenti tecnico-vocali e componenti interpretative-interattive tra colleghi-protagonisti......nonchè episodi di competitività da palcoscenico, perchè nel duetto la componente prevalente non può essere la coda-pavone della primadonna, bensì l'abilità di rendere credibili dinamiche di accento e di movimento reciproco: l'equilibrio tra i due contrapposti è essenziale perchè il gioco produca gli effetti auspicati.
Il duetto, come scena a sè stante in cui il recitativo secco tra due co-protagonisti non aveva come sbocco la consueta "aria - solistica" ma è invece scena - interazione cantata tra co-protagonisti, entra in gioco - opera a partire dal '700, specie nel genere OperaBuffa.
E se il duetto ha una branca nel genere "coppia-amorosa", in cui interagiscono le varie dinamiche di coppia legate ai sentimenti d'amore, il dialogo cantato fondato su altri stati d'animo evocati o messi in scena diventa a partire dalla metà del '700 un cardine d'opera che si affianca alle arie solistiche dei singoli protagonisti in scena.
Esistono duetti tra rivali, tra parenti, tra servi-padroni o tra capi-sottoposti, tra amici o compari d'intenti e nelle opere dell'ottocento, il momento-duetto diventerà un appuntamento immancabile entro la trama d'opera.
Ogni compositore si è misurato con essi, con i duetti maschili, basti pensare al duetto-scambiopersonaggio reiterato tra Leporello-Don Giovanni, al duetto tra FigaroBarbiere/Lindoro o tra Don Magnifico/Dandini, tra Nemorino/Dulcamara....
e se spostiamo la bussola-orientamento verso l'opera seria basta mirare Verdi o gli autori francesi di metà-ottocento per notare il moltiplicarsi di duetti al maschile: rigoletto/sparafucile, don josè/Toreador, grand'inquisitore/Re Filippo , Otello/Jago, Faust/Mefistofele etc etc etc etc
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